Anello della Val Belluna: comodo punto di partenza è la stazione ferroviaria di Belluno. La segnalazione ciclabile ci indirizza, attraverso via Carducci, sulla ciclabile (via Feltre) che seguiamo fino alla frazione di Salce (4 km). Nella piazzetta bella fontana con lavatoio e, oltre un muro di cinta, Villa Giamosa del XVII sec. Si prosegue su strada, prima asfaltata poi sterrata, in discesa, fino ad una brusca deviazione a destra (attenzione al segnale ciclabile, spesso nascosto dalla vegetazione) su un tratto ciclabile asfaltato in ripida discesa che alla fine - attenzione! - diventa sterrato. Alla fine dello sterrato svoltiamo a destra su strada asfaltata. Prima si sbucare sulla statale, inizia a sinistra una ciclabile in sede propria che seguiamo. Oltrepassiamo la strada che porta alla chiesa di San Fermo sulla sinistra e continuiamo diritti fino al bivio.
Prendiamo la strada a sinistra e poi subito a destra (attenzione alle tabelle) per bella strada ombreggiata, con scorci sulla campagna e le prealpi raggiungendo Villiago, sito su un crinale da cui si gode un’impareggiabile veduta sulla Val Belluna, a destra il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi con i gruppi montuosi della Schiara, Pizzocco e Vette Feltrine, , a sinistra la dorsale delle prealpi, con il Nevegàl, il Visentìn, il monte Cesèn e il Tomatico. Scendiamo fino all’incrocio dove continuiamo diritti (prendendo a sinistra ci si collega alla ciclabile della sinistra Piave attraverso il ponte di San Felice, a destra si raggiunge in breve Sedico) lungo via Mirapiave, in discesa. Allo stop giriamo a destra, attraversiamo Longano e, lungo via San Ubaldo, via Silonghe e via Cal da Prà arriviamo a Bribanèt, nella piazzetta San Nicolò con l’omonimo oratorio del 1500. Sottopassata la statale facciamo una svolta ad U per imboccare la ciclabile del ponte sul Cordèvole, a fianco della statale, la sottopassiamo (sottopasso ciclabile) e svoltiamo a sinistra immettendoci (attenzione!) in una strada di campagna a basso traffico. Pedaliamo in aperta campagna fino alla chiesetta di Santa Libera (località Salzàn). Dopo la chiesetta, al bivio, giriamo a sinistra in via Santa Libera che ci porta proprio di fronte all’antico Mulino di Santa Libera, le cui ruote erano funzionanti già nel 1526 (restaurato e visitabile all’esterno). Giriamo a sinistra in via del Molino e, superato il Vesès sulla passerella ciclabile, al successivo incrocio proseguiamo diritti, quindi giriamo a destra in via San Marco e, al secondo incrocio, ancora a destra in via del Campo. Dopo il sottopasso ferroviario svoltiamo a sinistra giungendo alla stazione ferroviaria di Santa Giustina. Il centro di Santa Giustina (servizi vari) si raggiunge in pochi minuti prendendo il viale Stazione.
Proseguiamo lungo la pista ciclabile a fianco della ferrovia e del campo sportivo e, sempre seguendo la ciclabile, sottopassiamo la statale sbucando (attenzione!) a Formegàn, in via Nazionale dove giriamo a sinistra, attraversiamo la ferrovia (passaggio a livello) e, in Piazza Madonna di Settembre, svoltiamo a destra imboccando la seminascosta e stretta via Interna. Proseguiamo per via S. Osvaldo e via Pescamin. Appena prima di arrivare alla statale, prendiamo a destra la strada con indicazione “Bivai- Salmènega”, al bivio successivo ci teniamo a sinistra arrivando in breve alla graziosa località di Salmènega, con la chiesetta della Madonna della Neve. Giriamo a sinistra e, sottopassata la ferrovia, imbocchiamo il tratto di pista ciclabile che ci fa superare (passerella) il torrente Salmenèga, quindi svoltiamo a destra e saliamo per ca 1 km. Al bivio, svoltiamo a sinistra in via Col de Braghe. Al suo termine giriamo ancora a sinistra arrivando alla frazione di Pez, con Villa Zugni-Tauro del XVII sec.
Da Pez raggiungiamo Busche attraversando un intatto paesaggio agrario pedemontano. Prendiamo via Riva de Paoletti, al bivio seguiamo a sinistra via Boschi di Pez. Continuiamo su via Boschi di Pez, tralasciando ogni deviazione, fino ad un bivio a T, qui prendiamo a sinistra e dopo pochi metri, al successivo bivio, attenzione! seguiamo a destra via Pradon, che ci fa perdere rapidamente quota. In fondo alla discesa giriamo a destra. Per raggiungere Busche basta seguire la strada che sottopassa la ferrovia.
Scendendo da via Pradon, poco prima del tornante che porta a Busche (da Busche si può rientrare a Belluno o con il treno oppure, attraversato il Piave sul ponte ciclabile di Busche, lungo la ciclabile della sinistra Piave) si stacca sulla destra una ciclabile sterrata che sbuca sulla statale in località Pont. A questo punto – Attenzione! - dobbiamo girare a destra e percorrere la statale per ca 1 km, imbocchiamo quindi a destra via Lipoi, al primo bivio proseguiamo dritti in salita, a quello successivo prendiamo a sinistra e seguiamo la stradina di campagna che, svoltando a destra lungo via Santo Borgo, ci conduce a Vellài. Attraversiamo l’abitato lungo via Vellai e proseguiamo su via Borgo Nuovo. All’incrocio con via Trafego giriamo decisamente a destra seguendo la strada (via Trafego) fino al suo sbocco in via Bagnols sur Cèze, che attraversiamo sulle strisce pedonali. Seguiamo la ciclabile di via Mengotti , svoltiamo a sinistra in via Marescalchi ed infine a destra in via Lorenzo Luzzo che, con ripida ma breve salita ci conduce alla severa, medievale porta Oria. Entriamo così nel cuore dell’antica città di Feltre.
Piazza Maggiore è spettacolare, strutturata su più livelli: al centro si trovano i monumenti a Vittorino da Feltre e Panfilo Castaldi, dall’alto è dominata dal mastio quadrato del castello e dalla chiesa di S. Rocco (1599), a sud palazzo Gazzi, con bel porticato, ospita l’accogliente Ufficio Turistico, a fianco il palazzo della Ragione con bel portico su cui si apre la scalinata che sale al famoso Teatro della Sena, conosciuto come “La piccola Fenice” perché progettato e decorato dagli stessi artisti del Teatro La Fenice di Venezia.
Da Piazza Maggiore scendiamo lungo via Mezzaterra (senso unico), con le bici a mano per poter meglio ammirare le facciate affrescate dei nobili palazzi che vi si affacciano, oppure, in sella alla bici, percorriamo via Paradiso. Usciti da Porta Imperiale giriamo a sinistra in via Roma, ci troviamo ai piedi delle mura, che si possono esplorare con un interessante percorso pedonale. Percorriamo via Roma, fiancheggiamo il Duomo e svoltiamo a sinistra in via Nassa e, dopo ca 500 m svoltiamo a sinistra in via Ottaviano Rocca, attraversiamo sulle strisce pedonali via Panoramica e continuiamo su via Tortesan e via V. Cumano, giriamo a destra in via Cavour e quindi a sinistra in via San Paolo, ci teniamo sulla sinistra seguendo le indicazioni della ciclabile “via Claudia Augusta”, al bivio prendiamo a destra e poco dopo ancora a destra lungo la ciclabile in ripida discesa (attenzione!) che sbuca in via Vigne Basse, la seguiamo a sinistra e al bivio continuiamo a sinistra lungo via Sot le Vigne. Dopo il sottopasso ferroviario giriamo a sinistra e proseguiamo su via del Col (provinciale, solitamente poco trafficata) fino alla frazione di Villapaiera, con bella fontana. Dopo Villapaiera, all’incrocio giriamo a sinistra per Nemeggio e, al successivo incrocio, ancora a sinistra, sottopassando di nuovo la ferrovia. Proseguiamo in salita prendendo a destra via San Michele, scolliniamo e, alla fine della discesa prendiamo a destra sbucando sulla strada statale (attenzione!) che seguiamo per ca 1 km finchè, a destra, imbocchiamo la ciclabile che attraversa il Piave arrivando al semaforo a chiamata che consente di attraversare la trafficata provinciale in sicurezza. All’usita della frazione di Cesana, prendiamo a sinistra la strada campestre sterrata (tabellata “ciclabile della sinistra Piave) ed attraversiamo la campagna a valle dell’abitato di Lentiai (facilmente raggiungibile – chiesa monumentale) sbucando a Bardies, con la chiesa di Sant’Antonio Abate, interamente affrescata.
Seguendo via Bardies ci reimmettiamo nella provinciale e, prima della rotatoria, prendiamo a sinistra il cavalcavia che sovrappassa la provinciale e seguiamo la ciclabile. Sbuchiamo in via Nave, teniamo la sinistra raggiungendo Nave, toponimo che ricorda il traghetto sul Piave. Oltrepassato il ponte sul torrente Terche, iniziamo la salita di ca 1 km che ci porta a Mel, uno dei borghi più belli d’Italia.
Mel merita una sosta, sia per riprendersi dopo la salita, sia per ammirare la piazza con i suoi nobili palazzi: palazzo Zorzi, sede del Municipio, con affreschi del ‘500, villa Fulcis del ‘600, palazzo delle Contesse, sede del Museo Archeologico, palazzo Barbuio, che risale al XIV secolo e la settecentesca chiesa, di tradizione palladiana.
Usciamo dalla piazza lungo via Quartiere Europa e la seguiamo in discesa fino ad arrivare in via Borgo Garibalidi. A sinistra del Tempietto Fulcis (1839 – 40) prendiamo via Salvo d’Acquisto. Alla fine della discesa continuiamo a destra in leggera salita, lungo una piacevole strada di campagna (via Pagogna), attraversiamo la frazione di Pagogna e, al bivio a T, svoltiamo a sinistra in via Farra, raggiungendo prima la chiesa di Sant’Antonio (sec XVII) poi la frazione di Farra, il cui nome deriva dal toponimo longobardo “fara” che significa “distaccamento militare”. Al bivio dopo la chiesa giriamo a destra e seguiamo la strada passando davanti alla chiesetta di San Teonisto del XV sec., con una magnifica Ultima Cena attribuita a Giovanni Da Mel. Continuiamo seguendo la strada fino all’incrocio, giriamo a sinistra ed in breve raggiungiamo il ponte ciclabile sul torrente Ardo, seguiamo la ciclabile che corre a lato della provinciale per poi svoltare bruscamente a sinistra dove riprende il percorso su stradette di campagna. Oltrepassato l’abitato di Pialdier seguiamo le indicazioni ciclabili che ci guidano fino all’incrocio con la trafficata provinciale (attenzione!). La attraversiamo e, sempre seguendo le indicazioni, proseguiamo verso Cavassico Inferiore.
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